Ho trascorso 4 giorni a Budapest nel maggio 2024. Ma per comprendere questa storia bisogna fare un passo indietro.
Dicembre 2023. In quelle settimane di sereno caos che precedono il Natale, dove lo sclero per la gioia della festa è ai massimi livelli e il cervello perso in palpitanti allucinazioni sui regali da comprare. Ecco. Io non avevo intenzione di percorrere questo tunnel, di nuovo.
Da lì la mia gagliarda quanto estremamente tenace proposta: “perché non regalarci un viaggetto tutti insieme, in famiglia?”. Prendetemi per pazza ma la mia idea è piaciuta. (Che fine ha fatto quella sana e costruttiva opposizione allo stiamo-tutti-insieme-per-giorni? Una domanda che avrebbe riecheggiato nella mia testa per tutte le adorabilmente infinite 96 ore di combriccola famigliare).
Non mi restava che passare alla fase successiva di questo folle piano. Capire cosa vedere a Budapest in 4 giorni. Forza.
Itinerario di Budapest con mappa
Idee diverse, gusti opposti, preferenze discordanti. Com’è semplice e per nulla sconfortante accontentare sei bisbetici caratteri.
Per (s)fortuna avevo le idee chiare su cosa vedere a Budapest in 4 giorni. Sarà che ne sentivo parlare OVUNQUE. Amici temerari che non avevano mai preso un aereo erano appena tornati da Budapest. Colleghi sommamente realizzati in Italia avevano già le valige pronte per l’Ungheria. E poi Instagram. Con la sua stordente ripetitività.
Insomma, Budapest annunciava sé stessa a gran voce. Tanto che con tutti questi spoiler iniziava a sembrarmi – stupidamente – superfluo un viaggio di persona. Per fortuna gli interessi diversi della mia scompigliata famiglia hanno contribuito a non rendere niente scontato.
Quanti giorni sono sufficienti per visitare Budapest?
Una premessa è dovuta perciò seguimi in quello che ti sto per dire. Io – considerando la scorta con la quale viaggiavo – me la sono presa con comodo e ho dedicato 4 giorni alla capitale ungherese. Ma, di fatto, in 3 giorni si visita deliziosamente bene Budapest.
Cosa vedere a Budapest in 4 giorni. Giorno 1
Il primo giorno a Budapest non inizia esattamente come immaginato. Nell’equazione volo da Milano + volo da Roma = arrivo a Budapest (quasi) in contemporanea quel “quasi” è stato timidamente ingrandito. Fino a trasformarsi in un mastodontico ritardo, di 3 ore e mezza. Strepitoso. La mia energica mattinata in giro per la città è appena diventata una soporifera attesa in aeroporto.
Alla fine recupero i bagagli, e i miei genitori. La famiglia è al completo.
Abbiamo tutti bisogno di smaltire la sbornia di nervosismo, perciò, propongo di fare tappa in hotel e mangiare qualcosa nei dintorni, magari in uno dei temporanei baldacchini in Corvin sétány.
Avevo intenzione di andare a vedere come prima cosa la Ervin Szabó Library, una biblioteca estremamente elegante. Raffinate scale in marmo, ostentate decorazioni in oro – da fare concorrenza alla deliziosa appariscenza russa –, adorabili scrivanie in legno. Un profumo di carta stampata e di tempo antico. La mia fragranza preferita.
Dicevo che avevo proprio intenzione di conoscere Budapest da questa surreale libreria quando è Budapest che fa la prima mossa, e mi viene incontro con il monumento a “I ragazzi di via Pal”. Capolavoro di Molnar. Ho idea che la città abbia già capito il mio punto debole: un amore viscerale per i libri. Budapest, mi inizi proprio a stare simpatica.
Dopo questo piacevole incontro metto piede zitta zitta alla Ervin szabó library e torno a essere una baldanzosa ragazza universitaria per alcuni nostalgici momenti.
Mentre studiavo cosa vedere a Budapest in 4 giorni mi era caduto l’occhio sul Mercato Centrale. Mi diverte sempre aggirarmi tra le bancarelle per confondermi con la gente del posto e analizzare strani esemplari di frutta e verdura bitorzoluta. Quindi ci faccio una capatina, senza però troppa soddisfazione. Il tempo di acquistare un vivace secchettino di paprika e torno fuori, in piazza.
Due amiche si scambiano confidenze e risate, un ragazzo sfida la gravità in skateboard. Uno spigliato gruppetto di persone è preso dalla buona musica di una band (non per le mie orecchie). Del resto, siamo in pieno Festival della Primavera. La mappa di Budapest è arricchita da artisti e creativi.
Arrivo al Ponte della Libertà per scoprire con disappunto che una scorbutica guardia vigila per non far passare nessuno attraverso il ponte. Chissà perché. Non l’ho ancora scoperto.
La giornata è stata luuunga, c’è bisogno di una di quelle cene super tipiche che rimettono al mondo. Capitiamo da Jaromír a Templomhoz, un pub sfacciatamente buono. Nessuno di noi sei ha avuto niente da ridire.
Itinerario a Pest, giorno 2
Sarei rimasta ancora volentieri nell’attraente letto della camera d’hotel ma il sole è arrivato a bussare alla finestra, e i genitori alla porta.
Oggi visito Pest. Dopo una corsa in metropolitana eccomi in una Piazza degli Eroi ricoperta da ciclisti e borracce. È il Tour de Hongrie. Nei miei appunti su cosa vedere in 4 giorni a Budapest mi ero persa questo dettaglio. Per non so bene quale arcano cliché il Tour de Hungrie esercita una certa eccitazione nella parte maschile del gruppo, mentre per me (e mamma) è solo un impiccio per le foto.
Ammiro la capacità di mio papà di navigare nel mondo guidato dalla passione per lo sport. È la sua personalissima bussola. E ho imparato ad apprezzarlo. Così assisto ai preparativi del giro, che partirà da lì a poco, e guardo un tantino apprensiva dei ragazzi spericolati nel bike freestyle.
Chiusa (solo per il momento) la parentesi sportiva mi addentro nella ex tenuta di caccia dei nobili ungheresi per raggiungere un intrigante castello, che potrebbe essere benissimo la degna residenza del Conte Dracula o il covo d’amore di “La bella addormentata nel bosco”. Beh, comunque sia, quando ti chiedi cosa c’è di bello a Budapest la risposta include di certo il Castello Vajdahunyad.
Non perdiamo troppo tempo nell’immenso parco, salutiamo la statua di Anonymus e scendiamo verso il fiume. Direzione Basilica di Santo Stefano. Questa volta mi lascio trascinare dall’interesse del suocero per le chiese e visito gli interni della Basilica. Per lui è un wow scritto in stampatello maiuscolo, per me un mmh non troppo convinto.
La passeggiata per cercare cosa mangiare a pranzo diventa una sorta di match tra idee agli antipodi. Ristorante vs panino. Qualcosa di veloce vs pranzo con calma. Fino a quando marito – la persona più moderata che conosco – non decreta d’impeto un KO tecnico trascinandoci tutti in un (promettente) localino.
Proseguo fino alla sponda del Danubio – che fiume panciuto, mi piace! – e saluto Buda dal Ponte delle Catene. Rimango assorta con lo sguardo catturato dal sul grazioso profilo di Buda, finché delle indecifrate urla mi riportano alla realtà. Alle mie spalle una piccola folla sta facendo il tifo per i corridori del Tour, che proprio in questo momento sfrecciano in strada.
Passeggio lungo fiume spronata dal tepore del sole. Eccomi davanti al Parlamento. Non è mia intenzione dire qualcosa di sconvenientemente inappropriato su questo schianto di edificio, dico solo che, quando uno arriva al Parlamento un po’ si è già rotto. Non c’è reel, video, cartolina, pubblicità senza la sua immagine. Anche se, per l’amor del cielo, rimane un bel pezzo di edificio.
Per il tardo pomeriggio ho prenotato l’immancabile giro in battello sul Danubio. Salgo a bordo con tutta la ciurma e sono già un tantino emozionata. Osservare le città dall’acqua è una cosa che adoro. Navighiamo lenti, lungo placide acque. Questa volta sussulto nel vedere il Parlamento nella sua fragile bellezza, avvolto da una morbida luce. Giriamo intorno all’isola di Margherita e al crepuscolo Budapest si accende. È meravigliosa.
Itinerario a Buda, giorno 3
Nessuno ha chiesto il mio parere. Ma visto che sto raccontando la mia storia mi sento giustificata nel dirti che il Bastione dei Pescatori non ha avuto su di me un effetto così lusinghiero.
Ovviamente devi spuntare dalla tua lista “cosa vedere a Budapest in 4 giorni” questo monumento. Lo capisco. Ho fatto la stessa cosa. Mi sono arrampicata in cima alla collina, sottomessa all’ottusità dei turisti, ho aspettato un tempo – egregiamente lungo – per fare una foto, mi sono lasciata sfuggire un wow alla vista del panorama e del Parlamento. Ma non ho provato alcuna emozione.
Devo dire che il funereo hotel che si staglia alle spalle delle meravigliose quanto bizzarre linee del Bastione non ha, di fatto, contribuito a creare la giusta atmosfera.
Ho invece parole entusiaste per la vicina Chiesa di Mattia, e per quel soffice capolavoro a più strati che è la torta Dobos, divorata nella pasticceria più antica di Budapest. La trovi su Google trovi come “Ruszwurm Confectionery”.
Il Castello di Buda è a un passo dal Bastione dei Pescatori. Peccato che sia in ristrutturazione ma i suoi giardini sono uno schianto e la visuale sempre un capolavoro.
Inizio a zigzagare giù per la collina. Dopo un pranzo di piacevoli intese trascino la famiglia a vedere quello che si sussurra a gran voce essere il cafè più bello d’Europa. Arrossisco davanti all’estrema bellezza del New York Cafè, e ai prezzi del menù. Sbircio i sontuosi interni ed esco.
Mi riposo seduta in metro mentre ascolto mio padre snocciolare nozioni sulla nazionale di calcio ungherese. Marito aggiunge qualcosa sul magiaro Ferenc Puskás. La mia mente si annebbia.
Scendo alla fermata della metro “Puskás Ferenc Stadion”, un’anticipazione di quello che mi attende. La Puskás Aréna. Lo stadio di calcio di Budapest. Un’aggiunta improvvisata al nostro programma su cosa vedere a Budapest in 4 giorni. Lo stadio è chiuso ma ammetto, sorprendendo me stessa, che è un piacevole edificio con un altrettanto piacevole parco annesso. Trascorro quindi del piacevole tempo a gironzolare nei dintorni e sempre con piacere riprendo la strada per casa.
È l’ultima sera a Budapest e non mi voglio perdere questo tramonto. Vado lungo Danubio a fare due passi. E mi stupisco della convivialità che vi ritrovo sulla riva, in questo salotto di casa. Una coppietta si scambia un timido bacio; due signori di mezza età si tengono teneramente per mano; un ragazzo è immerso nel suo libro; amici dividono una birra e opinioni; una famiglia sguscia via con i rollerblade ai piedi. Noi. Mi sento clamorosamente felice.
L’ultimo raggio di sole illumina le Scarpe sulla riva del Danubio, un monumento dolorosamente reale dell’Olocausto, prima di sciogliersi sulle guglie barocche della chiesa di Sant’Anna.
Viaggio a Budapest, giorno 4
L’ultimo giorno di viaggio a Budapest ha il profumo delicato delle rose. Sono serenamente spaparanzata sotto un’ospitale quercia, circondata – appunto – dal Giardino delle rose. Nel verde dell’Isola Margherita. Quest’isoletta nel bel mezzo del Danubio è un gradevole diversivo pedonale alla città.
Trascorro una mattinata lenta e oziosa, sostentamento per il viaggio di ritorno in Italia che mi attende nel tardo pomeriggio.
Ho ancora qualche ora da trascorrere a Budapest, perciò, mi coccolo con uno squisito pranzo da Mazel Tov. Meravigliandomi di riuscire a trovare un tavolo per sei. (Il locale è super carino e super gettonato, ma perché è così famoso non ne ho idea). Mi trovo nel quartiere ebraico e già che ci sono ne approfitto per fare due passi tra i murales della zona. Arrivo fino agli ipnotici dettagli della Grande Sinagoga e rimango tanto sbigottita dalla decorativa bellezza dell’edificio quanto dal costo (spropositato) del biglietto. Cara sinagoga, facciamo che ti ammiro solo da fuori.
Nel mio programma di cosa vedere a Budapest in 4 giorni mi manca un ultimo posticino: la Collina Gellert. Si trova dalla parte opposta della città perciò, quando propongo di prendere un Bolt, invece che andare a piedi, la mia famiglia emette un profondo suono gutturale, del tutto simile a un feroce urlo di esultanza.
Così durante la corsa in Bolt attacco bottone con il driver il quale mi comunica con una leggera nota di compatimento che la Collina, e la Cittadella che si trova suo nel punto più alto, è in ristrutturazione. Da anni, per la verità. Con ostinazione arriviamo lo stesso in cima alla Collina per non vedere effettivamente nulla, se non un cantiere stantio.
Possiamo tornare in hotel. Ma questa volta ci incamminiamo a piedi: mi consolo attraversando finalmente il Ponte della Libertà in tutto il suo splendore di architettura liberty e tram gialli.
È tempo di saluti coincisi e abbracci indelebili. Un “ci vediamo presto”, un “scrivimi quanto siete a casa”. Un morso alla mia pasta arrotolata preferita – kürtőskalács – e sono in aeroporto.
Itinerario Budapest in 4 giorni, cosa ti è utile sapere:
- Se vuoi risparmiare parti per Budapest solo con il bagaglio a mano, puoi dare un’occhiata a questo qui.
- Dove dormire: io ho soggiornato presso Hotel Bo18, mi sono trovata molto bene.
- Oltre a cosa vedere a Budapest in 4 giorni, dovrai anche sapere dove mangiare. Oltre ai posticini citati nell’articolo ho provato anche Bluberry Brunch (per pranzo) e la cucina ucraina a Ukrainian courtyard. Ti consiglio questa via – Ràday Utca – per mangiare etnico.
- In cosa vedere a Budapest in 4 giorni il giro in battello è irrinunciabile. C’è sia di giorno che il giro in battello di sera, molto molto più suggestivo con le luci della città.
- Se ti può servire il transfer dall’aeroporto di Budapest allora prenotalo con anticipo qui.
- Se ti piace gironzolare con una guida del posto allora unisciti a un free tour gratuito.
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