Questo articolo è stato scritto dalla nostra cara amica nonché collaboratrice Marta Rovida che ha avuto il coraggio e la fortuna di intraprendere questo viaggio in Mongolia a settembre del 2018. Se vuoi esplorare una meta diversa, vivere emozioni intense e vedere luoghi e genti capaci di toccarti l’anima, beh sei la persona giusta per fare questo viaggio.

Perché intraprendere un viaggio in Mongolia?
È bastata una sola fotografia della Mongolia per farmela desiderare ardentemente. Non mi ricordo che foto fosse, ai tempi non avevo Facebook e forse Instagram ancora non esisteva, ma ricordo perfettamente le sensazioni provate e la mia decisione seduta stante di andare a visitarla.
Un viaggio in Mongolia non è per tutti. Me ne sono accorta al mio ritorno, quando raccontando le mie avventure le reazioni di chi mi ascoltava erano contrastanti. Adattamento è la parola chiave per affrontare al meglio il viaggio. Devi essere pronto a fare una doccia completa una volta a settimana. A usare bagni che sono letteralmente un buco nel terreno e attento poi a non caderci dentro! A fare ore di macchina su strade dissestate ma con un panorama che ti farà dimenticare qualsiasi pensiero spiacevole. A mangiare in luoghi dove sarai solo te e la natura, a dormire in letti duri ma cullato dal suono del fuoco scoppiettante.
Ulaanbaatar, la capitale della Mongolia
Il primo e ultimo giorno ho visitato Ulaanbaatar, la capitale della Mongolia. Dalla collina del memoriale di Zaisan si ha una sorprendente panoramica sulla città. Sono sicura che Ulaanbaatar, con i suoi palazzi e le strutture moderne ti stupirà. Nella zona centrale ci sono vari ristoranti e un grande magazzino con supermercato, negozi di abbigliamento e souvenir. I giovani si stanno abituando alla vita cittadina a differenza della vecchia generazione che continua a preferire la vita nomade. Modernità e tradizione coesistono come nella maggior parte delle grandi città: tra i nuovi palazzi non sarà difficile trovare antichi monasteri in legno.

Stai attento solo alle macchine, i mongoli guidano come pazzi. Attraversare la strada è davvero pericoloso, non a caso la nostra guida ci ripeteva spesso “i mongoli guidano come se stessero cavalcando”. Per la miseria se aveva ragione.
In città inoltre consiglio di visitare il monastero di Gandan, il museo di Bogd-Khan che è il palazzo invernale dell’ultimo imperatore lama e il museo-monastero di Choijin Lama. Un po’ fuori dal centro si trova poi il famoso mercato nero di Naraan Tuul dove vendono di tutto un po’, vale una visita anche solo per perdersi tra i banchi stracolmi di oggetti mai visti prima e per vivere una mezza giornata da local.

Al secondo giorno è iniziato il viaggio vero e proprio. Appena fuori città ci si immerge nelle terre selvagge, appaiono le prime Gher (abitazioni mongole), le prime distese di steppe e poi il nulla. Non è un nulla negativo, per chi è attento si riempie di paesaggi, profumi, immensità e arricchisce l’anima. Quando inizi a capire come vivono i mongoli, i problemi di casa sembrano piccola cosa. I chilometri in macchina sono davvero tanti ma fidati, non pesano assolutamente. Le città che si incontrano nel resto del paese sono contenute, un po’ lasciate andare ma comunque vive: ci saranno sempre bambini che giocano per strada e qualche mini market per i rifornimenti.
Quando sognavo il mio viaggio in Mongolia avevo in mentetre cose: steppe, monasteri e deserto del Gobi, ma le mie aspettative sono state decisamente superate quando ho scoperto anche la bellezza dei laghi mongoli.
Gli incredibili laghi della Mongolia
A nord, vicinissimo al confine russo, ho raggiunto il lago Khovsgol che fa parte dell’omonimo Parco Nazionale ed è uno dei più profondi dell’Asia Centrale. Il lago è davvero immenso, non se ne vede la fine e nei dintorni si possono fare diverse escursioni per chi ama il trekking. Considera che qui le temperature sono più basse rispetto al resto del paese, io ho pure trovato la prima neve di stagione. A farti compagnia ci saranno tantissimi yak tontoloni che ti osserveranno stupiti e spaventati a ogni tuo passaggio.

Altri due laghi che meritano una visita sono il lago Zuun e il Terkhiin Tsagaan, inutile dirti che ce ne sarebbero molti altri da vedere. Alcuni sono isolati altri invece sono considerati luoghi turistici anche per i locali e vi si trovano campi Gher attrezzati. Una precisazione è dovuta: scordati il nostro concetto di “luogo turistico”. In Mongolia non esistono masse di turisti o visitatori accalcati uno sull’altro come da noi. Sono tutti luoghi sempre tranquilli e anche i campi tradizionali mongoli dove si alloggia, sono situati a debita distanza gli uni dagli altri.
I monasteri da visitare durante il tuo viaggio in Mongolia
La storia dei monasteri in Mongolia è travagliata. Negli anni ’30, dopo la già confisca dei beni, la repressione stalinista colpisce più a fondo: circa 700 monasteri vengono rasi al suolo e i libri, le sculture e gli oggetti sacri distrutti. I monaci trucidati e uccisi.
Durante il mio viaggio in Mongolia, ho visitato diversi monasteri e questi sono quelli che più mi hanno colpito. Partiamo dal più famoso, il monastero di Erdene Zuu. Imponente e maestoso, fu costruito sui resti dell’antica capitale Karakorum. Si possono visitare diversi edifici ma quello che colpisce di più è al momento dell’arrivo, quando inizi a scorgere nel mezzo di una piana immensa le lunghe e possenti mura.

Un altro monastero che merita una visita anche se più piccolo, è quello di Amarbayantsgalant, sulla strada per il lago Khovsgol. Nella valle dell’Orkhon si trova poi l’eremo di Tuvkhun, un monastero incastonato tra le montagne e da cui si gode una vista spettacolare. Fidati che la camminata per raggiungerlo varrà tutta la fatica. La valle dell’Orkhon è ricca inoltre di bellezze naturalistiche come la cascata di Ulaan Tsutgalan e per gli appassionati ci sono diversi percorsi per una gita a cavallo.

Del monastero di Ong, l’ultimo visitato, rimangono solo le rovine. Si percepisce chiaramente il clima di terrore degli anni della repressione ed esplorandolo ci si sente come i primi viaggiatori alle prese con nuove scoperte.
Il deserto del Gobi: uno dei più estesi del pianeta

Il deserto del Gobi è famoso soprattutto per le dune di Khongoryn Els, situate nell’omonimo Parco Nazionale. Alte 800 metri è veramente una fatica scalarle perché si sprofonda a ogni passo e la pendenza è elevata, ma lo rifarei mille volte ancora. Armati di pazienza e tempo, prenditi le tue pause, e una volta su goditi il panorama. Soprattutto al tramonto è un vero spettacolo della natura. Sotto i tuoi occhi, una distesa di dune senza fine affascinante e inquietante allo stesso tempo.

Inoltre man mano che ti avvicini al deserto, incontrerai mandrie di cammelli battriani. Impossibile non riconoscerli, sono super pelosi e simpatici. L’area è poi conosciuta per le incredibili scoperte paleontologiche degli anni ’20 e che continuano ancora oggi. Perciò se sei un appassionato del settore, cosa aspetti? Questa tappa non puoi perderla, ci sono anche dei specifici tour ad hoc.

Proseguendo si arriva a Tsagaan Suvraga, delle formazioni calcaree modellate dagli eventi atmosferici che regalano uno vero e proprio arcobaleno su roccia. Colori che sfumano e si susseguono come in un dipinto, ideale da visitare con la luce del tramonto.
La Gher l’abitazione dei nomadi mongoli
La Gher è l’abitazione tradizionale tipica dei nomadi mongoli e dell’Asia Centrale. Forse ti sarà già capitata di vederla, ha una forma circolare e all’interno sono presenti i letti e una stufa che serve sia per scaldarsi che per cucinare. La porta d’entrata è bassa ed è fatta apposta in modo che chiunque entri sia obbligato a piegare il capo. Prima di uscire invece bisogna fare un giro in senso orario senza mai dare le spalle all’altare, presente in ogni abitazione e considerato sacro.

La Gher ha un’anima di legno, è ricoperta da feltro ed è realizzata appositamente per essere smontata e trasportata facilmente. Perchè? Semplice, i Mongoli sono nomadi e seguono la migrazione dei loro animali perciò si spostano di continuo.
Dormire in una Gher
Io ho soggiornato solo due notti nei campi Gher per turisti, dove le tende sono super attrezzate con lenzuola, bagno in comune, lavandini e docce. Tutte le altre notti le ho trascorse presso famiglie che affittano le loro Gher, un po’ come nelle nostre guesthouses: il proprietario locale di una casa ha diverse camere e le affitta ai viaggiatori.
Sappi che è buona educazione accettare tutto ciò che la famiglia ti offre perciò preparati a bere litri di airag, il latte di giumenta fermentato. Se devo essere onesta a me non ha entusiasmato, anzi a volte ho fatto veramente fatica a berlo!

Dormire in una Gher è un’esperienza tosta. I letti sono duri, serve il sacco a pelo e i bagni non esistono, ci si lava denti e faccia con l’acqua delle bottiglie e il water è la famosa buca nel terreno con quattro pareti in legno. Si dorme e si mangia all’interno della tenda quello che prepara la guida, un piatto sicuramente tipico e onnipresente è la carne di montone, servita sempre anche nelle trattorie.
All’inizio del mio viaggio in Mongolia è stato difficile adattarsi a questa nuova vita ma una volta rodata ti mancherà. Ti mancherà dormire con la stufa schioppettante e il sacco a pelo chiuso fino al mento. Sentire gli animali che si aggirano fuori e i gatti che fanno i loro giretti sul tetto facendoti perdere dieci anni di vita per lo spavento. Farsi cullare dal suono della pioggia. I rumori sono amplificati ma ci si sente protetti all’interno della Gher e quando si apre la porta la mattina, si rimane estasiati ogni singola volta.

Un viaggio in Mongolia è natura, paesaggi e infinito. Tante volte mi è stato chiesto perché l’avessi scelta come meta, in tanti mi hanno detto “non c’è nulla cosa ci vai a fare”. Come se un luogo dovesse essere scelto solo per i monumenti e le città che ospita.
Vorrei che tutti almeno una volta nella vita provassero l’emozione di trovarsi in questi luoghi, la gioia nel cuore esplode davanti ai paesaggi incontaminati. Osservare la vita dei Mongoli fa riflettere, il nostro correre e andare non si sa dove perde completamente senso.
Fare un viaggio in Mongolia è tutt’altro che semplice da organizzare. La soluzione migliore? Scrivici e penseremo noi a preparare il tuo itinerario per vivere un viaggio in Mongolia straordinario.
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